GIP: lucro spropositato a danno di MPS
Un'imponente attivita' finanziaria'' finalizzata ''a determinare un lucro costante e spropositato in favore di Enigma
Da ASCA
24 Febbraio 2014 - 19:03
MPS: Gip Siena, lucro spropositato a danno della Banca
(ASCA) - Siena, 24 feb 2014 - ''Un'imponente attivita' finanziaria'' finalizzata ''a determinare un lucro costante e spropositato in favore di Enigma'', societa' di brokeraggio con sedi a Milano, Londra e Malta, ''e in sicuro danno di Bmps''.
E' quella descritta dal gip di Siena Ugo Bellini nell'ordinanza emessa su richiesta dei Pm di Siena Aldo Natalini, Antonino Nastasi e Giuseppe Grosso nell'ambito di uno sviluppo dell'inchiesta sulla cosiddetta 'banda del 5%'.
Oggi gli uomini del nucleo di Polizia valutaria della Guardia di Finanza hanno eseguito una decina di perquisizioni in Italia e all'estero e notificato 11 avvisi di garanzia e 8 divieti di espatrio.
Il Gip ha invece respinto le richieste di custodia cautelare in carcere per 8 degli indagati. L'ipotesi di reato formulata dai magistrati senesi e' quella di associazione a delinquere transnazionale finalizzata alla truffa a danno di Mps.
Tra gli indagati figurano l'ex capo dell'Area Finanza di Mps Gianluca Baldassarri, il suo vice Alessandro Toccafondi, gli ex funzionari di Mps Antonio Pantalena e Pompeo Pontone, i soci di Enigma Maurizio Fabris, Fabrizio Cerasani e David Ionna.
Secondo i Pm, l'associazione avrebbe operato ''pilotando il prezzo delle operazioni cui partecipava Enigma in qualita' di broker e BMps in qualita' di investitore istituzionale'' e realizzando ''numerosissime operazioni di acquisto/vendita di titoli e obbligazioni (in prevalenza su mercati non regolamentati) a condizioni predeterminate e diverse da quelle effettivamente conseguibili sul mercato, con l'accordo preventivo che la societa' Enigma avrebbe riconosciuto e retrocesso illecitamente ai singoli dipendenti infedeli di Bmps una parte degli utili conseguiti''.
Tra l'altro, le informazioni ottenute in fase di indagine, ma anche gli esiti ispettivi della Banca d'Italia, facevano emergere, per il Gip, una ''valutazione tecnica di poca trasparenza e di vischiosita' della modalita' di regolamentazione e di disciplina dei rapporti tra l'area finanza di Mps con il broker Enigma''.