Cerca all'interno del portale
Sfoglia per categoria
Nuova inchiesta su MPS
Fascicolo contro ignoti, i sospetti d’insider trading per i rialzi del titolo...
Il contenuto di questo articolo, pubblicato su www.lastampa.it - che ringraziamo - esprime il pensiero dell'autore e non necessariamente rappresenta la linea editoriale di questo sito, che rimane autonoma ed indipendente.
di gianluca paolucci guido ruotolo
Neppure la pausa estiva è stata rispettata. Un nuovo fascicolo Mps è stato aperto dai pm senesi, per il momento senza indagati e neppure una contestazione di reato. Ieri, come persona informata dei fatti si è presentato in Procura, senza avvocato, il nuovo sindaco della città, Bruno Valentini, per le sue dichiarazioni d’inizio agosto su «soggetti stranieri» che avrebbero manifestato interesse per la banca senese. Nessuna ipotesi di reato, dunque, viene contestata per il momento. Ma l’oggetto dell’approfondimento dei pm senese è la possibile oscillazione del titolo Mps in Borsa che potrebbe essere stato provocata dalla manipolazione o condizionamento del mercato per le dichiarazioni del sindaco. A fine luglio, i pm Nastasi, Natalini e Grosso avevano chiuso la prima parte dell’inchiesta Mps sull’acquisizione di Antonveneta, con nove indagati per ostacolo alla Vigilanza, falso in bilancio, in comunicazioni sociali, insider trading. Lasciando aperti altri due filoni d’indagine, quello sui titoli tossici e sulla «banda del 5%». Ora il fascicolo relativo alle dichiarazioni del sindaco. Sotto osservazione una sua intervista agostana al Sole 24Ore: «Oggi non è possibile a causa dell’indebitamento, ma sono convinto che la Fondazione può operare per vendere parte delle azioni Mps per un controvalore ben superiore agli attuali corsi di Borsa». Prima della intervista, in occasione di un consiglio comunale, il sindaco aveva esplicitamente fatto riferimento a «soggetti stranieri» di cui però occorreva «valutare l’attendibilità». Alle dichiarazioni ottimistiche del sindaco, il presidente della Fondazione, Mancini, rispose che gli investitori stranieri «purtroppo non c’erano». Anche Mancini, già più volte interrogato come persona infomata dalla procura per i vari filoni d’indagine, sarà sentito dai pm nei prossimi giorni. La disinvoltura ha portato poi il sindaco a dichiarare a un giornale locale, il 16 agosto: «Se si dice che non ci sono compratori, il titolo Mps scende...». I propositi annunciati dal sindaco prima di Ferragosto hanno portato comunque a una oscillazione del valore del titolo Mps in Borsa, salito del 13% il 13 agosto, del 10% il giorno dopo. C’è da aggiungere che di pari passo alla vicenda degli ipotetici azionisti stranieri e le oscillazioni di Borsa, la Procura vuole approfondire se anche tutto il dibattito sulla soglia del 4% dei diritti di voto ha influito nella oscillazione del titolo Mps. Dunque, fino a giugno nessun socio privato, pur detentore di un cospicuo pacchetto d’azioni poteva esprimere un voto che fosse superiore a un tetto di azioni del 4% anche se poi effettivamente aveva titoli superiori a quella percentuale. Il diritto di esprimere voti in base alla quota azionaria veniva riconosciuto solo alla Fondazione, che aveva oltre il 50% negli anni d’oro e che ha il 33% del pacchetto azionario. Il nuovo statuto della banca, approvato in luglio dall’assemblea di Mps, ha tolto il tetto ai diritti di voto per i soci privati dopo un lungo dibattito a Siena, con molte pressioni per il suo mantenimento da vari settori della città. L’abolizione del limite del 4% era una delle condizioni poste dall’Eba per il via libera ai 4 miliardi di Monti-bond ricevuti dall’istituto.