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Ultimatum Bce e quella lettera alla Procura Milano

Profumo e Viola: patrimonio esposto ad andamento del credit spread sull'Italia. Banca esposta a rischio permamente patrimonio. Titolo -3,24%

Ultimatum Bce e quella lettera alla Procura Milano

SIENA (WSI) - L'incubo Mps continua. Nel giorno dell'assemblea del Monte dei Paschi di Siena, in terza convocazione, dove si stanno discutendo il via libera all'aumento di capitale e il rinnovo del consiglio di amministrazione, emergono nuove inquietanti rivelazioni; che si possono riassumere, in sintesi, nella seguente incontrovertibile verità la banca senese continua a pagare lo scotto per gli errori commessi in passato. In particolare, il suo problema si chiama Alexandria.

La stampa italiana riporta l'ennesimo diktat che la Bce ha rivolto a Mps: stando a quanto riporta Reuters, la banca centrale ha chiesto con una lettera all'istituto di chiudere in anticipo l'operazione Alexandria con Nomura. Tale chiusura anticipata potrebbe comportare per Monte dei Paschi di Siena una perdita lorda, ai valori attuali di mercato, di circa 1 miliardo di euro. Venerdì scorso Mps aveva comunicato di avere una esposizione verso Nomura superiore a un terzo del capitale, ovvero del 35%, ben superiore al limite regolamentare del 25%.

L'ordine della Bce è stato comunicato con una lettera che il presidente Alessandro Profumo e l'AD Fabrizio Viola hanno inviato alla procura di Milano; i due manager affermano che il termine fissato dalla Bce è il 26 luglio "a meno che non intervenga un provato impedimento legale nel futuro in conseguenza del provvedimento civile o dell'inchiesta penale in corso".

Non solo. Nella lettera i manager hanno spiegato come il patrimonio della banca sia esposto a un rischio indotto dalla struttura dell'operazione che dipende dall'andamento del credit spread sull'Italia. Il titolo Mps reagisce immediatamente, perdita -3,24% alle 13.21 a 0,597 euro.

Profumo e Viola scrivono nella lettera: "In altre parole se il credit spread si allargasse di 60 punti base sarebbe registrata una variazione negativa di patrimonio di circa 300 milioni di euro con conseguenze negative anche nel raggiungimento degli obiettivi patrimoniali (Cet1) fissati dalla Bce al 10,2%", scrivono Profumo e Viola.

Il Cds sintetico cui Siena ha venduto protezione a Nomura in caso di default dell'Italia è insomma una spina che continua a rimanere nel fianco di Mps. Tanto che si parla ora di una operazione che espone Mps a un rischio permanente sul patrimonio.

Durante l'assemblea ha preso la parola intanto l'AD Fabrizio Viola, sottolineando che per Mps l'aggregazione chiesta dalla Bce può essere "una opportunità e non un problema".

Nella relazione sul bilancio 2014 dell'istituto presentata all'assemblea degli azionisti, Viola ha parlato di un bilancio "che chiude con una grande perdita, 5,4 miliardi, che conclude un triennio in cui le perdite cumulate sono state di 10 miliardi. Questa è l'evidenza più chiara della situazione straordinaria. Viola ha voluto porre l'accento sull'"enorme mole di lavoro fatto, pur in un contesto molto difficile, per eliminare molte debolezze e rafforzare la banca".

Il presidente della Fondazione Mps ha sottolineato ai giornalisti che la Fondazione sta già valutando alcuni nomi per il "dopo Profumo". Profumo, che oggi sarà confermato, aveva già reso nota l'intenzione di lasciare dopo l'aumento di capitale.

"Abbiamo dato mandato congiunto ai cacciatori di teste - ha detto Marcello Clarich - valuteremo poi con i pattisti. Non c'è una scadenza ma siccome il presidente Profumo ha annunciato questa decisione dobbiamo trovare delle soluzioni adeguate. Stiamo andando a esplorare alcune soluzioni in perfetto accordo".

E ai giornalisti che gli hanno chiesto se ci siano già dei nomi, Clarich ha detto: "certamente".

"Non è il mio stile", così Clarich ha poi risposto, a margine dell'assemblea dei soci, all'invito di Bruno Valentini, sindaco di Siena, ad "alzare la voce" nel corso della riunione per tutelare il legame tra Mps e il territorio di Siena, oltre che ad auspicare che la Direzione generale rimanga a Siena. Nel caso di un'aggregazione di Mps attraverso una operazione di M&A, infatti, la sede potrebbe essere anche spostata. E a Siena ci sono 3.500 dipendenti dell'istituto.

"Anche io mi aspetto di più dal sindaco e dalla comunità locale, tenendo presente che la Fondazione non è espressione solo del territorio, ma di una comunità più ampia. I rapporti con il sindaco sono corretti e spero di stima reciproca. Ma io sono autonomo e non autoreferenziale", ha detto Clarich. 
 

http://www.wallstreetitalia.com/article/1810474/incubo-mps-ultimatum-bce-e-lettera-a-procura-milano-rischio-perdita-1-miliardo-euro.aspx