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Mps: addio Profumo dopo aumento

Valentini: la Direzione resti a Siena

Mps: addio Profumo dopo aumento

Da Toscana TV


TOSCANA - 22/03/2015 - Presidente farò imprenditore.Valentini,banca sia servizio Italia

La seconda presidenza di Alessandro Profumo al Monte dei Paschi sarà a 'tempo determinato'.

Durerà con ogni probabilità poco più di due mesi: da metà di aprile, quando l'assemblea degli azionisti sarà chiamata a scegliere i nuovi vertici e dare il via libera al nuovo aumento di capitale da 3 miliardi, fino alla fine dell'operazione di ricapitalizzazione, su cui c'è già il bene placido di un consorzio di garanzia costituito da banche italiane e straniere, il cui termine dovrebbe essere fine giugno.

L'ufficializzazione dell'addio in estate, dopo tante voci e indiscrezioni che già lo avevano praticamente annunciato, l'ha data lo stesso presidente in un'intervista al Corriere della Sera: "Finito l'aumento di capitale, ritengo concluso il mio compito", ha detto il numero uno di Rocca Salimbeni.

Lui, dopo, farà quello che sta meditando da tempo: l'imprenditore. Un annuncio che l'ex Ceo di Unicredit ha voluto dare proprio all'indomani della fiducia confermatagli dalla Fondazione Mps e dai pattisti sul 9% della banca, Fintech e Btg Pactual.

Profumo lascerà Banca Mps dopo 3 anni: arrivò al posto di Giuseppe Mussari nell'aprile del 2012, con il preciso compito di salvare l'istituto dal baratro finanziario. Adesso la strada sembra segnata dopo il piano di risanamento "lacrime e sangue", due rafforzamenti patrimoniali per complessivi 8 miliardi e l'aiuto di Stato da 4 miliardi.

Profumo non si dice pentito di aver accettato tre anni fa l'incarico ma sottolinea che l'esperienza "non è stata una passeggiata".

Il passo successivo alla nuova ricapitalizzazione e all'addio di Profumo sarà con ogni probabilità l'aggregazione con un altro istituto: "E' evidente che le dimensioni della competizione sono tali che pensare di farcela da soli sarebbe presuntuoso - sottolinea -. Starà ai soci decidere ma io non avrei dubbi".

Chi invece ancora preferisce non parlare di aggregazione, e ancor meno di fusione (termine usato giorni fa dal presidente della Fondazione Marcello Clarich), è il sindaco di Siena Bruno Valentini: "Prima di dare per scontate le operazioni di fusione con altre banche occorrerà valutare l'andamento effettivo dei conti aziendali, alla luce delle profonde pulizie di bilancio e dei tagli rilevantissimi nei costi già effettuati, nonché del ruolo temporaneo di azionista da parte dello Stato".

Il primo cittadino non commenta l'annuncio di addio da parte di Profumo ma sottolinea: "Faremo di tutto affinché venga mantenuta la sede della direzione generale a Siena e l'unitarietà organizzativa dell'istituto". "Siena - conclude - non ambisce più a comandare una banca bensì a contribuire alla sua capacità di servizio al territorio ed all'Italia".