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Profumo: "L'indipendenza? Va riconsiderata"

L'obiettivo di stare da soli "va riconsiderato", afferma in un colloquio con Radiocor, il presidente di Mps, Alessandro Profumo, che nel giugno 2012, nel corso della presentazione del primo piano industriale della sua gestione, aveva lanciato lo ...

Profumo:

Da Huffington Post


Dopo gli stress test, Monte dei Paschi di Siena deve optare per il piano B. Dopo 542 anni di storia di indipendenza, per la banca senese è il momento di valutare l'addio alla strategia stand-alone e di percorrere altre strade.

L'obiettivo di stare da soli "va riconsiderato", afferma in un colloquio con Radiocor, il presidente di Mps, Alessandro Profumo, che nel giugno 2012, nel corso della presentazione del primo piano industriale della sua gestione, aveva lanciato lo slogan Siena 2020, per presentare il progetto di una banca tutta rinnovata che avrebbe cambiato il modo di dialogare con la clientela. Quell'obiettivo, dopo 30 mesi, ammette il banchiere, "va riconsiderato. Mio malgrado", puntualizza. Sono crescenti le voci di un'integrazione fra Mps e un'altra banca, italiana o straniera, eventualità che Profumo non può quindi smentire: "Nulla è precluso". Per questo sono stati incaricati Ubs e Citigroup di valutare tutte le soluzioni a disposizione del Monte.

Oggi è il giorno della protesta dei piccoli azionisti. I soci, rappresentati da Azione Mps, associazione aderente al Conapa, "si attendono dal management risposte chiare, paventando che le manovre speculative sul titolo possano condurre alla svendita della terza banca italiana", e chiedono al Governo e all'Unione Europea "quali iniziative intendano assumere a fronte della oggettiva delegittimazione del piano di ristrutturazione di Banca Mps da parte della Vigilanza Europea". I piccoli azionisti, "già penalizzati pesantemente dalla crisi reputazionale e gestionale" del 2012, oggi sono duramente colpiti "da una risposta isterica del mercato alle risultanze degli esercizi teorici di simulazione condotti dalle Autorità Europee di vigilanza, che dimezza il valore del loro investimento, e si chiedono perché le Autorità di vigilanza europee abbiano volutamente ignorato l'esistenza di un articolato piano di ristrutturazione, il cui termine è al 2017".

 
 

Nel frattempo, la Consob esclude ulteriori interventi per il titolo Mps. "Non credo ci dovranno essere altre misure da parte nostra, il mercato mi pare non sia sfavorevole" afferma Giuseppe Vegas, presidente della Consob, sottolineando di aver "raffreddato un po' il mercato" vietando le vendite allo scoperto fino al 10 novembre. "Si è dato un segnale verso un mercato che era forse troppo caldo. Non a caso, c'è stato un lieve recupero. Qualche segnale di ricoperture ce l'abbiamo".

La giornata borsistica segna tuttavia un nuovo pesante calo per Siena. Il titolo ha chiuso la seduta in calo dell'8,23% a 0,73 euro per azione, spostando sempre più giù il minimo storico (0,72 euro il prezzo più basso toccato oggi).

 
 

Vegas si dice "convinto che, come negli ultimi due anni, Mps è riuscito a risalire una china difficile, sia in grado anche di farlo in questi quindici giorni". Il presidente della Consob, inoltre, non commenta quali potrebbero essere le mosse che possono essere intraprese dai vertici dell'istituto per far fronte all'ammanco emerso negli stress test della Bce: "Questo non è compito nostro, è compito loro: mi sembra che si stiano lavorando e siamo fiduciosi tutti di aspettare una buona soluzione".