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Mps: per Alexandria sentenza il 31 ottobre

La sentenza del processo che vede imputati l'ex presidente di Mps Giuseppe Mussari, l'ex direttore generale Antonio Vigni e l'ex responsabile dell'area finanza Gianluca Baldassarri verrà emessa il 31 ottobre.

Mps: per Alexandria sentenza il 31 ottobre

Da Yahoo


SIENA (Reuters) - La sentenza del processo che vede imputati l'ex presidente di Mps Giuseppe Mussari, l'ex direttore generale Antonio Vigni e l'ex responsabile dell'area finanza Gianluca Baldassarri verrà emessa il 31 ottobre.

Lo ha annunciato il presidente del tribunale di Siena, Leonardo Grassi, a conclusione dell'udienza odierna nel corso della quale i difensori hanno chiesto l'assoluzione dei loro assistiti, i pm avevano chiesto di condannare Mussari a sette anni di reclusione, Vigni e Baldassarri a sei anni.

Tutti e tre sono imputati per ostacolo alla vigilanza in relazione alla ristrutturazione del derivato Alexandria e del suo collegamento con l'operazione Btp 2034, operazioni concluse entrambe con banca Nomura come controparte.

Secondo i difensori, Mussari non ha nessun ruolo nella vicenda dell'ipotizzato occultamento del mandate agreement che va comunque considerato un documento privo di qualunque valore giuridico e contrattuale, anche in assenza del quale gli ispettori di Banca d'Italia avevano tutti gli elementi necessari per valutare il collegamento fra le due operazioni e sollevare obiezioni a banca Mps, cosa che però non hanno fatto. "Mussari nella vicenda non ha ruolo e quindi secondo il principio della ragion sufficiente per noi il processo dovrebbe essere già finito, ma per il principio della ragion necessaria dobbiamo chiederci se un reato c'è", hanno detto i difensori nel corso della requisitoria.

L'avvocato Franco Coppi, difensore di Vigni, ha escluso ogni responsabilità dell'imputato e sottolineato come gli ispettori della Banca d'Italia avessero perfettamente compreso il collegamento fra la ristrutturazione di Alexandria e l'operazione Btp 2034, proprio grazie alle informazioni ricevute dai funzionari della banca. "Non c'è stato nessuno occultamento, nessun occultamento fraudolento e quindi nessun ostacolo alle autorità di vigilanza. Per questo noi ci aspettiamo un'assoluzione con formula piena", ha detto Coppi ai giornalisti al termine dell'udienza. 

Da Yahoo


Siena, 10 ott. (TMNews) - L'avvocato Fabio Pisillo, legale di Giuseppe Mussari, e' intervenuto per oltre quattro ore in aula per confutare le accuse dei Pm. Pisillo ha parlato di ''suggestioni'' che pero' ''non sono basate su alcuna prova''. Pisillo ha negato che siano stati celati alla Banca d'Italia i documenti necessari a collegare correttamente tutte le operazioni stipulate tra Mps e Nomura: ''C'erano documenti scritti - ha detto - ufficialmente consegnati, in evasione specifica alla richiesta formulata dagli ispettori. Ci sono documenti piu' idonei'?''.

Rilevando che il ''mandate era inutile'' per il legale dell'ex numero uno di Mps gli ispettori ''avevano perfettamente compreso'' i termini dell'operazione'' e ''avevano tutti gli elementi ma non hanno sposato la tesi giuridica contabile poi sposata da Mps con Profumo, non hanno ritenuto che ci fosse da contabilizzare in perdita il fair value negativo''. Per quanto riguarda il ''teatrale ritrovamento'' del mandate nella cassaforte di Vigni, per Pisillo, i documenti si mettono in cassaforte ''per custodirli e non per nasconderli''. Da qui la richiesta di ''assoluzione con la formula piu' ampia per Mussari''.

Franco Coppi, legale di Vigni, ha parlato di ''capo di imputazione monco'' assicurando che ''non si e' verificato alcun ostacolo all'autorita' di vigilanza''. Per Coppi, al momento dell'inserimento del documento in cassaforte ''non c'era nessun obbligo di comunicazione'' all'autorita' mentre al momento dell'ispezione ''nessuno gli ha chiesto direttamente o indirettamente del mandate e lui non ha ordinato a nessuno di nasconderlo''. E comunque gli ispettori di Bankitalia ''erano al corrente non solo dell'esistenza delle operazioni ma avevano inteso correttamente il collegamento''. Da qui la richiesta di ''assoluzione perche' il fatto non sussiste''.