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Viola ai manager: ce la facciamo

L’ad del Monte Paschi di Siena convoca i dirigenti a Siena per condividere i risultati

Viola ai manager: ce la facciamo

Da Il Tempo


Dopo una settimana ricca di eventi importanti per il Monte dei Paschi di Siena, con due cda convocati in tempi strettissimi per decidere dell’aumento di capitale e approvare il piano industriale, intervallati dalla pronuncia dell’Unione Europea sui Monti bond considerati non aiuti di Stato, l’ad Fabrizio Viola ieri ha chiamato a raccolta a Siena tutti i manager con responsabilità nella banca. Li ha convocati di prima mattina, alle nove. E per la prima volta da mesi l’aria che si respirava nella sala era di leggero ottimismo, stando a quanto riferito a Il Tempo dai presenti.

 

Viola ha spiegato di essere riuscito a compiere una serie di operazioni che fino allo scorso giugno erano praticamente impossibili. In particolare ha messo in luce la fiducia che l’operazione di pulizia dei conti e il piano di ristrutturazione ha portato negli investitori internazionali e in particolare nelle nove banche che hanno deciso di garantire il buon esito dell’aumento di capitale sottoscrivendo l’eventuale parte inoptata. Un capolavoro secondo il manager perché all’estero hanno comprato senza battere ciglio il «rischio Paese».

 

Nonostante i segnali di ripresa che germogliano anche in Italia e l’attenuazione delle pressioni sullo spread, infatti, la percezione di rischio della situazione dei conti pubblici fuori dai confini nazonali resta di allerta. Dunque aver convinto le banche internazionali è un doppio successo.

 

Insomma a Siena sembra essere tornato l’entusiasmo.

 

E dopo aver condiviso le indicazioni tecniche con i dirigenti, tra le quali la capacità già acquisita di ripagare gli strumenti di debito emessi dal Tesoro per evitare il crac, Viola ha chiesto ai suoi di portare l’idea di aver superato il punto di svolta anche nelle filiali e nelle sedi che dirigono. Il messaggio ora è che la fine del tunnel è più vicina.

 

E sempre ieri è arrivato un altro piccolo passo in avanti. Mps ha sottoscritto l’intesa con Bassilichi e Accenture per la gestione dell’attività relativa ai servizi ausiliari, contabili ed amministrativi. Il contratto avrà la durata di 18 anni, rinnovabili alla scadenza. Come parte dell’intesa, le due società hanno costituito una joint venture, partecipata al 60% da Bassilichi e al 40% da Accenture, che fornirà i servizi alla banca consentendo la razionalizzazione delle attività amministrative, contabili ed ausiliarie, in coerenza con il Piano industriale della banca.

Filippo Caleri


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crisi, MPS