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Mps-Ubi Banca, si muovono advisor e consulenti

Viola: "Siamo solidi". Si guarda a un'operazione che possa coinvolgere anche Bpm

Mps-Ubi Banca, si muovono advisor e consulenti

Mps-Ubi Banca, si muovono advisor e consulenti. Viola: "Siamo solidi"

Si guarda a un'operazione che possa coinvolgere anche Bpm

Mps esce dalle turbolenze di una complicata settimana a Piazza Affari. E l'amministratore delegato, Fabrizio Viola, vuole evidenziare come quanto accaduto nei giorni scorsi dimostra che Mps è in grado di ''affrontare e superare le sfide più complesse e inaspettate''. Nel contesto di deciso miglioramento delle condizioni di mercato, "le parole che in questi giorni le istituzioni, a diversi livelli, hanno espresso nei nostri confronti mi rendono particolarmente felice per quanto viene autorevolmente riconosciuto alla nostra banca'', dice l'ad. Ciò, infatti, prosegue Viola, ''dimostra, ancora una volta, la solidità patrimoniale e finanziaria di Mps e la capacità del gruppo di saper affrontare e superare anche le sfide più complesse ed inaspettate''.

Intanto, la prospettiva per la banca di Rocca Salimbeni resta quella di una aggregazione da fare il prima possibile. "L'operazione si può fare, è solo una questione di tempo. Si aspetterà il momento giusto, ma gli advisor finanziari e i consulenti legali sono già al lavoro", è la sintesi di un'autorevole fonte finanziaria, interpellata dall'Adnkronos sull'ipotesi di un matrimonio tra Ubi banca e Mps. Se le tensioni di questi giorni hanno abbassato il valore del titolo, e quindi ridimensionato il capitale necessario ad acquistare la banca di Rocca Salimbeni, restano da risolvere tutti gli aspetti tecnici di una fusione.

In questo scenario, "si calcolano sinergie e si affiancano diverse simulazioni". Ma lo schema di fondo sarebbe ormai definito. "Si parte dalla volontà di costituire un polo bancario forte, che possa collocarsi alle spalle di Unicredit e Intesa San Paolo. E Ubi ha le carte in regola per muoversi come soggetto aggregatore", spiegano le stesse fonti, che non escludono "un'operazione più complessa, che possa coinvolgere anche una popolare". Che, nei piani, potrebbe essere Bpm, se si superasse la concorrenza del Banco Popolare. Resterebbero comunque aperte altre strade, nonostante smentite e dichiarazioni di circostanza. E c'è chi è pronto a scommettere che alla fine possa essere anche Unicredit a prestarsi a un'operazione di sistema.

A livello istituzionale, comunque, l'opzione di un'aggregazione per Mps è considerata praticamente obbligata. E il ceo di Ubi banca Victor Massiah avrebbe già incassato un sostanziale via libera da Governo e Bankitalia. Questo, considerato che il consolidamento è l'unica strada percorribile per rafforzare veramente gli istituti di credito e trovare un acquirente per il Monte dei Paschi di Siena è considerato un obiettivo prioritario per la stabilità dell'intero sistema.

Del resto, anche il vertice di Palazzo Chigi di mercoledì scorso si è chiuso con l'indicazione chiara della strada da percorrere: come riferito da fonti di Palazzo Chigi, il premier Matteo Renzi, il ministro dell'Economia Pier Carlo Padoan, il Governatore di Bankitalia Ignazio Visco confidano che "le misure passate e future del legislatore aiuteranno alcune banche italiane nel processo di aggregazione quanto mai necessario". In sostanza, il terreno è stato preparato e il progetto di Ubi Banca può essere la soluzione giusta per sbloccare l'impasse.

Da ADN-Kronos